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Un femminicidio in meno

12 aprile 2024

Ancora una tragedia sul lavoro, l’ennesima, i giornali ne danno notizia di nomi, cognomi, se erano sposati o meno, ma nessun cenno che erano tutti uomini, cose che sappiamo benissimo noi che mastichiamo certi argomenti, cioè che gli uomini sono sacrificabili, soprattutto se sono operai a reddito non certo elevato, per dire se muore un Berlusconi ci sono le donne che piangono anche se non lo conoscevano di persone, per un operaio piangono solo i familiari, ovviamente qui non si parla di patriarcato, ma tra un mese, al raduno degli alpini che ci sarà qui a Vicenza, un alpino brillo fischia ad una ragazza urge che ci sono gli uomini da rieducare e il sempre verde patriarcato verrà di nuovo alla luce

Ritornando sulla vita degli operai, c’era uno che si era sposato da poco tempo con tanto di foto su facebook , ovviamente cosa più che normale, ma io faccio sempre i miei ragionamenti contorti

Una coppia che si sposa per le femministe è una condanna a morte per le donne, seguendo una loro logica uomo colpevole e donna vittima, il matrimonio finisce nella conseguenza del femminicidio

In questo caso l’operaio deceduto non ha fatto in tempo e quindi la sua sposa è salva da una morte certa ,praticamente per le femministe funziona come il detto “uomo morto non stupra”….

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  1. Andrea permalink
    19 aprile 2024 02:57

    Caro Mauro,
    non sono un operaio, ma sto a contatto con i suddetti tutti i giorni, per cui posso dire che la vita degli operai è molto spesso una vita di M.
    Il bello è che le caccole che infestano le redazioni giornalistiche dipingono anche i suddetti come dei privilegiati.
    In cosa cazzo lo siano, non si sa, ma questo è quanto.
    Anche da parte dei sindacalisti non c’è mai una parola al riguardo.
    Anzi.
    Ma lo stesso discorso può essere fatto per le femmine in genere – femministe dichiarate o meno – che al riguardo non hanno mai niente da dire.

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