Allah Akbar
Che in modo più maccheronico e da presa in giro viene anche detto “Allah al bar”, comunque sia è un grido di battaglia ma ovviamente non volevo certo parlare di questo.
Anzi ringrazio l’utente Lucy che, quando è in preda all’insonnia, sempre se è giusto l’orologio del mio blog ,mi fa visita e lascia i suoi commenti che mi danno lo spunto per rispondere
La domanda è la seguente
allora perché non si vede mai una condanna di queste cose, nei movimenti mascolinisti che dovrebbero essere a favore di uguali diritti e doveri?
Si parla della religione islamica e di come, .per lei ,sia un paradiso terrestre per gli uomini
L’islam conta un miliardo di fedeli in tutto il mondo, ed è chiaro che, in un complesso cosi numeroso, abbia molte sfaccettature, c’è chi dice che l’islam sia l’isis che dice il contrario che ,ricorda più o meno, il caso di Fermo (dove si legge tutto e il contrario di tutto) , dove ad uccidere e stato uno di estrema destra ,anzi no non è fascista, come ho detto ho letto di tutto e il contrario di tutto ,simpatico notare anche che l’islam è diventato l’inferno da circa 15 anni (11 settembre 2001) prima non fregava una fava a nessuno, detto questo ,nel mio piccolo provo a rispondere
Intanto che sia un paradiso per gli uomini è una cavolata bella e buona o meglio ,è un paradiso per chi se lo può permettere , un mio conoscente di internet ha raccontato di un suo viaggio in Egitto, vero che le donne erano praticamente assenti in posti di comando ,ma racconta di aver visto uomini arsi vivi al sole e pieni di fatica in mezzo ai campi da lavorare
Agli uomini poi ,come ha fato notare il sito di uomini beta , subiscono condanne come la lapidazione e l’impiccagione, non sono esenti perchè sono uomini anzi …
A tal proposito, tra un filmino di bondage e uno fetish ho visto un documentario “il futuro negato ” dove si intrecciavano 3 storie di ragazzi iraniani ,uno era gay e ha evitato la galera pagando , un’ altra era una ragazza con la passione per gli sci ed è andata in Europa con molta fatica , un altro invece era un chitarrista e cantante di heavy metal ( quello che mi ha incuriosito di più, metal forever) e le loro storie erano un susseguirsi di soprusi da parte della polizia locale per le loro leggi religiose …
Per come la penso io ,un mondo senza religioni, sarebbe un mondo migliore , un mondo dove non si scanna per un dio che nemmeno si vede ( cit Trilussa) ,altro che paradiso per i pene dotati
ma comunque c’è una legge non scritta, ma universale , puoi essere cristiano, islamico, uomo o donna che sia ,se hai i soldi stai tranquilla che è un paradiso , il contrario resta un inferno, a tutte le latitudini e longitudini del mondo
Vede che ho ragione, quando dico che voi mascolinisti prendete pezzettini di risposte per imbastire un discorso, tacendo tutto il contesto e l’interezza dell’intervento?
Mi tocca ripetermi anche qui:
nel mio messaggio avevo fatto notare, sarcasticamente, che diritti occidentali (per maschi e femmine) come ascoltare musica, scrivere poesie (o cose non religiose), bere vino, mangiare prosciutto e molto altro NON sono permessi neanche per i maschi. infatti l’islam è dittatoriale per tutti, maschi e femmine. ma tra i due sessi, quello più svantaggiato è quello femminile. può negarlo?
Inoltre: “Agli uomini poi ,come ha fato notare il sito di uomini beta , subiscono condanne come la lapidazione e l’impiccagione, non sono esenti perchè sono uomini anzi …”
è affermare esplicitamente che il patriarcato misogino NON va bene neanche per gli stessi maschi, che pure lo crearono, secoli fa.
Mi sa che voi uomini beta (che razza di modo per chiamare un movimento!) avete le idee un po’ confuse. prima vi scagliate contro il femminismo, che ha permesso, in un dato momento storico di dare diritti alle donne (altrimenti saremmo ancora qui a partorire 20 figli e a lavare i calzini, mentre voi sareste a bere all’osteria, o ancora meglio, a fare cultura, leggi, religioni…) poi affermate che una stessa cultura maschio-centrica, quale è l’islam, perseguita anche voi…
suvvia, un po’ di coerenza di intenti. 🙂
Il nome “uomini beta” è stato scelto per un semplice motivo, di Obama, Putin, Renzi ,ma anche del miliardario o dell’avvocato di grido e/o del politico, anche se uomini, non ci importa poi molto ,molto più importanti sono l’operaio, l’impiegato , il precario e il disoccupato che ,in quanto uomini ,la società tende a dimenticare…. Non preoccuparti non voglio tornare indietro nel tempo e i calzini me li lavo da solo, che poi specifichiamo che gli uomini facevano lavori pesanti e orari assurdi (anche le donne ) ma non era un mondo dove gli uomini stavano in panciolle e le donne stremate dalla fatica ,era dura per tutti, … sul resto per esempio trovo che il femminismo e la lega nord, abbiano tantissimi punti in comune ,
forse non ci siamo capiti… guardi che io non sto sostenendo la cretinata che le donne e i gli uomini “proletari” in passato non lavorassero, lavoravano eccome, entrambi (ho avuto nonni contadini, so anche come testimonianza personale cosa significhi) e per di più, sappiamo tutti come è sfociato il malcontento popolare (rivoluzione francese prima, rivoluzione russa poi) a testimonianza che grandi masse popolari (di uomini e donne) lavoravano ed erano sfruttati (ma per la donna c’era comunque un doppio sfruttamento: anche casalingo dal momento che tutti i doveri di gravidanza, spesso non voluta, ricadevano solo su di lei, e non sul contadino – che avrebbe comunque potuto astenersi dal fare 10 figli). Il problema è che però i maschi che erano al potere (re, filosofi e via dicendo) ideavano una cultura maschile al 100%, escludendo comunque le idee delle donne (quelle poche che comunque nascevano nobili). Forse ora è più chiaro, il punto dell’argomento?
il fatto è che se metti a confronto un uomo povero in canna e una donna ricca di famiglia la donna se la passa meglio evidentemente ma è un confronto falsato alla base: è come fare una gara di forza fisica tra l’incredibile Hulk e Charlot. il confronto va fatto tra l’uomo povero e la donna povera, tra il miliardario e la miliardaria (una delle non moltissime donne miliardarie esistenti). per vedere se esistono o meno discriminazioni fra uomini e donne bisogna indagare all’interno della stessa classe sociale
un esempio ancora più calzante: è evidente che nell’Alabama degli anni ’50 le donne bianche di ceto medio vivevano molto meglio degli uomini di colore, ma bisogna vedere come vivevano le donne di colore rispetto ai loro uomini, e le donne bianche rispetto ai loro uomini
@ Paolo: finalmente un commento SENSATO su questo blog! Bravo! ma si può sapere da dove voi mascolinisti (mi rivolgo alla combriccola che dà ragione al signor Mauro) avete tirato fuori sta panzana del “per le femministe il maschio povero non è oppresso come la donna ricca”? dall’agenda smemoranda di Ruby Rubacuori, da una pagina scritta durante l’intervallo?!
Ce la fate a riportare qualche fonte CERTA (libri, convegni…) e STORICA quando sostenete certe cose?
Poi, se dovessimo anche parlare di misoginia nera da Gangasta Rap… ancora visibile e presente…
Sbagli Paolo e lo sai il perchè? Perchè il femminismo queste distinzioni NON LE FA… un uomo ricco e un uomo povero per il movimento femminista, non c’è differenza, perchè, visto che è maschio avrà tutti i privilegi di questo mondo .. poco importa se vive in un attico o sotto il ponte …
Se leggi i miei post avrai notato che io non sono d’accordo con qualunque cosa dicano le femministe o chi si definisce tale su alcune cose concordo e su altre no pur ritenendo il femminismo nel suo complesso un movimento, non privo di estremismi come tutti i movimenti di liberazione, ma un movimento che ha fatto progredire l’umanità. Comunque il femminismo è un movimento variegato e ci sono correnti che queste distinzioni le fanno, per le correnti femministe più serie (non le matte tipo SCUM) un uomo povero certamente è oppresso rispetto a una donna ricca ma è privilegiato rispetto a una donna povera.
E riprendendo l’esempio dei neri, non so se hai visto quel bel film di Spielberg che è Il colore viola ispirato al libro di Alice Walker, ecco lì si vede con chiarezza la doppia oppressione subita dalle donne afro-americane, vittime del razzismo dei bianchi e vittime delle prevaricazioni degli uomini della loro stessa comunità
se vedi solo la ricca signora bianca e il povero sguattero nero è ovvio che la privilegiata è lei e l’oppresso è lui, ma bisogna vedere come se la passa la moglie del povero sguattero (e anche come se la passa la ricca signora bianca rispetto al marito)